Mancano poco più di tre mesi all'obbligo per legge, ecco come scegliere la migliore polizza Cat Nat per le aziende
L’introduzione dell’obbligo di sottoscrivere una polizza per eventi catastrofali, rappresenta una svolta significativa per le imprese italiane. Come previsto dalla Legge di Bilancio 2024, le aziende operanti su tutto il territorio nazionale devono sottoscrivere una copertura assicurativa contro i rischi derivanti da calamità naturali come frane, alluvioni, terremoti e altri eventi estremi entro il 31 marzo 2025. Questa misura nasce dall’esigenza di salvaguardare l’economia italiana e ridurre l’onere per lo Stato nella gestione delle emergenze, limitando i danni subiti dalle imprese e prevenendo il collasso delle attività produttive.
Vediamo nel dettaglio cosa comporta questa nuova regolamentazione e come le aziende devono prepararsi.
Panoramica sulla situazione italiana: la vulnerabilità del territorio e la scarsa penetrazione del mercato
L’Italia è uno dei paesi più esposti a rischi catastrofici in Europa. La conformazione geografica, la presenza di zone sismiche e la crescente frequenza di eventi climatici estremi, amplificati dai cambiamenti climatici, rendono il territorio particolarmente vulnerabile. Esempi emblematici sono stati il terremoto del 2009 ad Aquila, il sisma del 2016 ad Amatrice, come anche le inondazioni e alluvioni intense e prolungate in Emilia Romagna, che hanno provocato danni ingenti a infrastrutture e attività economiche, evidenziando la fragilità del tessuto imprenditoriale di fronte alle calamità naturali.
Nonostante questa esposizione, attualmente solo il 5% delle imprese italiane dispone di una copertura assicurativa contro questi rischi, un dato preoccupante se si considera che il 94% dei comuni italiani e oltre 4,5 milioni di imprese, secondo il Ministro delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), sono esposti a fenomeni come frane e terremoti.
L’introduzione dell’obbligo assicurativo quindi mira proprio a colmare questo gap, incentivando la sottoscrizione di coperture adeguate per garantire una maggior protezione economica delle imprese italiane e, di riflesso, della forza lavoro e del sistema economico nel suo complesso.
Cosa sono le polizze per eventi catastrofali e cosa coprono?
Le polizze per eventi catastrofali offrono una protezione finanziaria contro i danni materiali causati da calamità naturali di grande impatto come terremoti, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni. Oltre alla protezione degli immobili, delle attrezzature e dei macchinari, alcune assicurazioni possono prevedere anche il risarcimento per il fermo produttivo o la perdita di reddito causata dall’interruzione delle attività.
Queste soluzioni di copertura assicurativa sono state a lungo consigliate alle aziende di settori particolarmente esposti ai rischi ambientali, come il manifatturiero, l’energia e le costruzioni, ma ora, vista l’imprevedibilità degli eventi catastrofali, la recente normativa impone l’obbligo per tutte le imprese, con poche eccezioni che approfondiremo in seguito.
A chi è rivolto l’obbligo di assicurazione per eventi catastrofali?
L’obbligo di stipulare una polizza per eventi catastrofali riguarda tutte le imprese italiane iscritte al Registro delle Imprese, incluse le microimprese, le PMI e le grandi aziende, indipendentemente quindi dalle dimensioni o dal settore di appartenenza, con poche eccezioni specifiche. Anche le imprese straniere con una stabile organizzazione in Italia devono adeguarsi alla normativa entro il 31 marzo 2025.
Chi è esente dall’obbligo assicurazione eventi catastrofali?
L’obbligo di sottoscrivere un’assicurazione contro eventi catastrofali prevede alcune eccezioni, come anticipato in precedenza. Alcune categorie infatti godono di esenzioni specifiche previste dal decreto legislativo e altre leggi correlate.
Tra queste, le imprese agricole sono esentate dall’obbligo di sottoscrizione grazie alla presenza del Fondo mutualistico nazionale per la copertura dei danni meteoclimatici. Tale fondo, la cui normativa relativa è stata introdotta con la Legge di Bilancio 2022 (art. 1, comma 515 ss. della Legge 234/2021), fornisce una copertura contro eventi come alluvioni, gelate e siccità che possono danneggiare gravemente i raccolti, offrendo un’alternativa alle assicurazioni contro calamità naturali commerciali.
Nonostante l’esenzione è però consigliato anche alle imprese agricole di valutare una protezione contro eventi estremi tramite polizza privata per coprire danni alle strutture e attrezzature non inclusi nel fondo pubblico.
Un’altra esenzione importante riguarda le imprese con edifici abusivi o non conformi alle normative edilizie. Queste infatti non possono stipulare polizze finché non regolarizzano la loro situazione.
Eventuali problematiche e polemiche legate all’entrata in vigore dell’obbligo
L’introduzione dell’obbligo ha suscitato reazioni contrastanti, in particolare riguardo ai costi che le imprese dovranno sostenere e la sostenibilità di tale obbligo per le piccole e medie imprese. Settori situati in aree ad alto rischio sismico o idrogeologico potrebbero vedere un aumento considerevole dei premi assicurativi, rendendo difficile per alcune PMI rispettare l’obbligo senza compromettere altre voci di spesa. Anche Confindustria ha espresso preoccupazione riguardo alla sostenibilità di questa misura: potrebbe scoraggiare gli investimenti in alcune aree e aggravare la desertificazione industriale.
Un’altra preoccupazione riguarda la capacità del mercato assicurativo di rispondere alla crescente domanda. Le compagnie assicurative dovranno rapidamente adattare i loro prodotti ampliando le coperture disponibili per includere eventi catastrofici su larga scala.
Questo ulteriore elemento rende gli intermediari assicurativi, come BIG Brokers, degli ideali partner di fiducia per le aziende alla ricerca della soluzione migliore.
Quali sono i benefici dell’obbligo assicurazione eventi catastrofali?
Nonostante le preoccupazioni inerenti all’introduzione dell’obbligo assicurativo per le imprese, questo presenta diversi vantaggi, tra cui:
- Maggior sicurezza economica: le imprese possono riprendersi più rapidamente dopo un evento catastrofale, riducendo al minimo il tempo di inattività e le perdite finanziarie.
- Gestione proattiva del rischio: l’obbligo incoraggia le imprese a essere maggiormente proattive nella gestione del rischio. La stipulazione di polizze contro gli eventi catastrofali stimola le aziende a valutare più attentamente i rischi e a investire in strategie di mitigazione, come infrastrutture più resilienti o piani di emergenza. Questa cultura di prevenzione può ridurre la vulnerabilità complessiva delle imprese italiane di fronte a disastri naturali.
- Riduzione del rischio di crisi finanziaria: con le imprese assicurate, lo Stato non sarà l’unico responsabile della ricostruzione e delle riparazioni poiché le polizze copriranno una parte significativa dei danni. Questo consente alle casse pubbliche di concentrare le risorse su altre priorità e di minimizzare il rischio di crisi finanziarie derivanti da eventi catastrofici su larga scala.
- Protezione degli investimenti aziendali: la copertura assicurativa contro calamità naturali permette di proteggere gli investimenti in immobili, attrezzature e altre risorse, garantendo che l’azienda possa continuare a operare a seguito di eventi naturali estremi.
IN EVIDENZA
- Anticipo del 30%
il decreto interministeriale implementerà quanto già previsto dal ddl ‘Ricostruzione’, ora all’esame del Parlamento, che introduce l’obbligo per le imprese assicurative di corrispondere un anticipo del 30% del danno per i sinistri legati a eventi catastrofali: una disposizione volta a garantire maggiore certezza nella liquidazione dei danni alle imprese assicurate, permettendo loro di accedere immediatamente a risorse fondamentali per una rapida ripresa delle attività. - Limite d’indennizzo
Per la fascia assicurata fino a 1 milione di euro il limite di indennizzo è “pari alla somma assicurata”; per la fascia da 1 milione a 30 milioni di euro di somma assicurata il limite di indennizzo è “pari al 70% della somma assicurata dell’ubicazione danneggiata”. - Alluvioni, inondazioni, esondazioni, terremoti, frane.
Lo schema di decreto interministeriale, predisposto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze d’intesa con il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, definisce le imprese soggette all’obbligo assicurativo, l’oggetto della copertura assicurativa e le calamità naturali e gli eventi catastrofali da assicurare (alluvioni, inondazioni, esondazioni, terremoti e frane). - Obbligo per le compagnie assicurative
Le compagnie assicurative, entro i limiti della propria tolleranza al rischio e in coerenza con il fabbisogno di solvibilità globale, non potranno rifiutarsi di stipulare polizze con le imprese. SACE S.p.A. potrà riassicurare il rischio assunto dalle compagnie assicurative mediante la sottoscrizione di apposite convenzioni, a condizioni di mercato.
Obbligo assicurazione eventi catastrofali: mettersi in regola entro il 31 marzo 2025 con BIG Brokers
L’obbligo di stipulare una polizza per eventi catastrofali rappresenta un passo cruciale verso la protezione del tessuto economico italiano, offrendo alle imprese una solida ancora di salvezza di fronte a eventi naturali distruttivi. Sebbene attualmente esistano criticità, in particolare per quanto riguarda i costi, la protezione assicurativa è indispensabile per garantire la continuità operativa e ridurre i rischi finanziari.
Con sanzioni previste per le imprese non conformi e l’urgenza di proteggere beni materiali e operatività, è quindi essenziale che le aziende valutino le migliori opzioni assicurative disponibili. Per far fronte a tale necessità, BIG Brokers si propone come intermediario di fiducia tra aziende e compagnie assicurative: la consulenza con esperti del settore assicurativo è infatti cruciale per garantire una transizione fluida e navigare in sicurezza in questa nuova fase normativa.
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