A poco più di tre mesi dalla sua approvazione in Parlamento, la Legge Lorenzin diventa ormai prassi e l’applicazione delle sue riforme è istituzione. A beneficiarne sono professionisti e cittadini. Sì perché il decreto Lorenzin, così lungamente discusso (la riforma arriva dopo 12 anni di stasi, 5 anni dalla sua presentazione e ben 70 anni dall’ultima grade rivoluzione in ambito sanitario), ammoderna la vita degli ordini professionali e ne introduce di nuovi, coinvolgendo nella tutela ordinistica tutte le 22 professioni riconosciute.
Il provvedimento, in particolare, punta i fari su trasparenza, turnover, parità di genere. In particolare apre le porte a nuove professioni finalmente riconosciute dall’Ordine Medico (osteopati e chiropratici ad esempio) e introduce una cornice aperta e oggettiva per le professioni del futuro, con la possibilità di presentare una richiesta di riconoscimento anche da parte delle associazioni più rappresentative e con tempi certi per il percorso. Parallelamente però il ddl inasprisce le pene per l’esercizio abusivo delle professioni sanitarie così da rendere più sicuro il paziente e pulito il mercato delle prestazioni mediche.
DDL Lorenzin: cosa cambia quindi per le professioni sanitarie?
Ce lo spiega Rosanna Magnano sul Sole24ore: “Si completa l’assetto normativo per tutte le 22 professioni sanitarie (per un totale di oltre 1,2 milioni di professionisti) ognuna delle quali avrà un ordine di riferimento. La legge approvata oggi introduce tre nuovi ordini: per le professioni di infermiere, con 436.000 iscritti complessivi, pari al 64% del totale, per le ostetriche con 20.000 professioniste coinvolte (3%) e l’ultimo per i Tecnici di Radiologia con 28mila operatori, a cui si aggregano le altre 17 professioni, che così portano il totale a 160.000, pari al 24 per cento. Si apre inoltre la possibilità di istituire ex novo un Ordine specifico anche per i circa 65.000 Fisioterapisti, che sono il quasi il 10% del totale di 680 mila”.
Una promozione importante che oltre alla gloria della professione aumenta anche gli oneri e doveri legati alla stessa. Riconosciuti come professionisti in ambito sanitario, da oggi anche infermieri, osteopati, fisioterapisti e radiologi devono obbligatoriamente avere una RC professionale atta a garantire il sereno svolgimento della professione, a tutelare il proprio patrimonio nonché quello dello studio o della struttura in cui operano.
DDL Lorenzin: cosa cambia per i pazienti e i professionisti medici
Preoccupandosi di regolarizzare l’ambito professionale, il ddl Lorenzin si occupa anche dei pazienti, da oggi più tutelati: il provvedimento introduce infatti come circostanza aggravante per i reati contro la persona il fatto che questi siano commessi in danno di persone ricoverate. Ne derivano maggiori doveri e responsabilità per quelli che prima erano considerati operatori e che oggi entrano nel repertorio dei professionisti a tutti gli effetti: il codice penale (art. 61) introduce infatti come circostanza aggravante i reati contro la persona commessi in danno di pazienti ricoverati presso strutture sanitarie o presso strutture sociosanitarie residenziali o semiresidenziali, pubbliche o private, ovvero presso strutture socioeducative.
DDL Lorenzin, polizza Dirigenti sanitari Ministero della Salute
Con l’introduzione del ddl Lorenzin si modifica la disciplina vigente relativa al ruolo della dirigenza sanitaria del ministero della Salute: da un lato, si istituisce un unico livello del ruolo, e dall’altro, ai dirigenti sanitari del Ministero si estendono gli istituti giuridici ed economici previsti per la dirigenza sanitaria del Servizio sanitario nazionale.
DDL Lorenzin: tra salute ed economia, il progresso della scienza
Con il ddl Lorenzin si fa largo un nuovo patto tra legge e scienza, nonché tra medico e paziente: ad esempio introduce la medicina di genere, dona più attenzione alla pediatria nei trial e coinvolge le associazioni dei pazienti. Nell’ambito dell’economia e delle salute il testo interviene in modo importante anche sulle sperimentazioni cliniche dei medicinali a uso umano e sui requisiti dei centri autorizzati allineando l’Italia ai partner Ue.
In questo modo:
– si rafforza la tutela dell’indipendenza delle sperimentazioni, con l’obiettivo di garantire l’assenza di conflitti d’interesse;
– si stabilisce la brevettabilità dei risultati di ricerche non profit condotte in ambito pubblico (importante volano per partnership pubblico-privati)
– si vara una riforma della farraginosa macchina dei comitati etici, dimezzandone il numero e creando un Centro di coordinamento nazionale dei comitati etici territoriali presso l’Agenzia italiana del farmaco, che assume quindi nuovi importanti compiti.
DDL Lorenzin. Cosa fare?
Per prima cosa, coloro che si trovano coinvolti nel DDL Lorenzin, devo approfondire le tematiche relative ai diritti e ai doveri del professionista, nonché quello del paziente nei loro confronti. A fronte di tale approfondimento, il professionista evincerà da sé quali sono i rischi cui sarà sottoposto nell’esercizio ordinario e straordinario della propria professione. Sottoscrivere una RC Professionale Medica sarà dunque non più vissuto come un obbligo, ma come una scelta di sicurezza e tranquillità. Per saperne di più vi invitiamo a leggere i nostri approfondimenti:
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