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Il principio “chi inquina paga” è il fondamento della legislazione ambientale dell’Unione Europea e prevede che, chiunque causi un danno ambientale, sia esso una persona o un’azienda, deve pagare per ripararlo.

L’incendio nell’azienda chimica in Piemonte

E’ di pochi gioni fa lo scoppio dell’incendio in un’azienda che tratta solventi chimici, nell’area industriale di San Pietro Mosezzo, ai confini con il capoluogo novarese. Una tragedia sfiorata in quanto il rogo è stato domato e i 30 dipendenti sono stati messi in salvo. Tuttavia, sono iniziate le indagini da parte dei carabinieri del nucleo investigativo di Novara e dei colleghi Forestali. Nell’area industriale si è recato il pubblico ministero e il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. Quest’ultimo ha chiesto di mantenerlo costantemente informato sugli interventi in atto, mentre l’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale dovrà monitorare e segnalare al Mase, ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, eventuali danni provocati all’ambiente dalle fiamme. La legge prevede che le responsabilità per il danno ambientale, che potrebbe essere eventualmente riscontrato, sono tutte in capo all’azienda!

Il caso del salumificio in Veneto

In febbraio si è sviluppato un rogo in un salumificio del veronse, causando il ferimento grave di un dipendente che ha cercato di salvarsi gettandosi da un’altezza di 8 metri. Il fuoco ha fatto crollare pareti, rivestimenti e coperture, distruggendo materiali di vario genere e macchinari. E’ durato per diversi giorni, con molti focolai attivi in capannoni rimasti a lungo irraggiungibili. Gli specialisti dei Vigili del Fuoco del nucleo Nbcr (Nucleare Biologico Chimico Radiologico) di Mestre si sono dovuti occupare della messa in sicurezza di un impianto di ammoniaca di grandi proporzioni. Ci si chiede quali tipologie di materiali siano andate a fuoco,  che genere di sostanze e i quantitativi emessi in atmosfera, l’esito degli eventuali campionamenti Arpav sui terreni, nel sottosuolo e nelle falde. Di fronte a questo ingente e tragico incidente, l’azienda dovrà rispondere e darne conto di fronte alla legge qualora venga riscontrato un danno ambientale.

Questi due recenti incidenti sono un importante promemoria dell’importanza di un’adeguata gestione ambientale e di un rigoroso controllo da parte delle aziende. È necessario adottare misure di prevenzione e di sicurezza per evitare incidenti simili in futuro e proteggere l’ambiente e la salute umana.

Quali tutele per le aziende a rischio di danno ambientale?

A tutela dell’azienda, a rischio di eventuale danno ambientale, esistono delle soluzioni assicurative che offrono una copertura finanziaria per:  

  • Costi di bonifica sul sito e presso terzi 
  • Responsabilità civile ambientale 
  • Danno ambientale 
  • Interruzione di attività tua e di terzi
  • Gestione delle emergenze e pronto intervento
  • Danno reputazionale  

Inoltre: le spese legate alla riparazione o alla mitigazione dei danni causati dalle attività dell’assicurato, con la possibilità di includere anche quelli legati alla pulizia del sito contaminato, alla rimozione di rifiuti tossici e alla riparazione di eventuali danni causati all’uomo, alla flora e alla fauna locali. 

Chi può sottoscrivere questa polizza?

Questo tipo di polizza può essere acquistato da aziende, organizzazioni e individui. Generalmente sono gli stabilimenti produttivi, discariche, stoccaggi di rifiuti, termovalorizzatori, depositi di merci o mezzi, imprese di costruzione, demolizione, manutenzione, bonifica; condomini e uffici; supermercati, centri commerciali, negozi. 

E’ importante sottolineare che le polizze a tutela del danno ambientale possono avere costi e complessità diversi a seconda dei danni che vanno a mitigare o coprire.  Inoltre, molte di queste polizze prevedono limitazioni ed esclusioni.

Perché affidarsi ad un broker?

La nostra esperienza nella valutazione dei rischi e la conoscenza delle leggi vigenti in materia ambientale, in Italia e in Europa, ci permettono di offrire solo le migliori soluzioni assicurative personalizzate, con il massimo livello possibile di chiarezza e trasparenza. Parla con un nostro esperto per una consulenza gratuita e senza impegno. 

La responsabilità di chi inquina

Il principio “chi inquina paga” è il fondamento della legislazione ambientale dell’Unione Europea e prevede che chiunque causi un danno ambientale, sia esso una persona o un’azienda, deve pagare per ripararlo. Ciò può comportare la bonifica dell’area inquinata o la copertura dei costi sanitari delle persone colpite. Per le aziende, questo potrebbe comportare conseguenze finanziarie e di reputazione molto gravi. Tutte le aziende, anche quelle non considerate inquinanti, possono causare involontariamente danni all’ambiente e alla popolazione circostante. Ciononostante, molte aziende sottovalutano i rischi ambientali legati alla propria attività. 

Polizza Danno Ambientale, BIG sceglie le proposte più idonee

E’ importante, innanzitutto, analizzare con un esperto in materia assciurativa il reale rischio della propria attività. In questo modo è possibile raccogliere e valutare attentamente le proposte ricevute, al fine di indirizzare la proprio scelta verso la migliore soluzione possibile, che possa dare garanzie e serenità. 

Per questo noi di BIG, broker indipendenti, siamo in grado di consigliare soluzioni assicurative diverse perché ogni Azienda è diversa. I nostri clienti vanno dalle PMI alle Multinazionali, per cui per ogni settore è corretto calibrare la diversità di rischio, affinché la copertura sia adeguata ed il premio congruo. 

 

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    *Le informazioni riportate non costituiscono contratto e non impegnano il broker o l’assicuratore per il quale valgono le condizioni contrattuali sottoscritte tra le parti. Leggere attentamente il set informativo di polizza prima della sottoscrizione.

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